Contributi

Conto Termico 3.0, incentivi dal 65% al 100% incentivi

È stato ufficialmente adottato il Conto Termico 3.0, con l’approvazione definitiva in sede di Conferenza Unificata. Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha annunciato l’entrata in vigore del nuovo decreto di aggiornamento e potenziamento del meccanismo di incentivazione per interventi di piccole dimensioni destinati all’efficienza energetica e alla produzione di energia termica da fonti rinnovabili.

Risorse disponibili: 900 milioni di euro

Il nuovo decreto prevede una dotazione finanziaria annua di 900 milioni di euro, così suddivisa:

  • 400 milioni destinati alla Pubblica Amministrazione,
  • 500 milioni riservati a soggetti privati, tra cui imprese e cittadini.

Riqualificazione energetica degli edifici esistenti

In questa categoria rientrano interventi che riguardano principalmente l’involucro edilizio e gli impianti interni, tra cui:

  • Isolamento termico di pareti, tetti e solai
  • Sostituzione di infissi e finestre con modelli più efficienti
  • Installazione di schermature solari fisse o mobili
  • Realizzazione di sistemi di illuminazione interna ed esterna ad alta efficienza
  • Trasformazione di edifici esistenti in edifici a energia quasi zero (nZEB)
  • Installazione di sistemi di building automation per il controllo intelligente degli impianti.

Produzione di energia termica da fonti rinnovabili

Comprende interventi che prevedono l’adozione di tecnologie avanzate, come:

  • Sostituzione di caldaie tradizionali con pompe di calore elettriche o a gas oppure pompe di calore geotermiche
  • Installazione di caldaie e stufe a biomassa (pellet o legna)
  • Realizzazione di impianti solari termici per riscaldamento o produzione di acqua calda sanitaria
  • Sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore
  • Impianti fotovoltaici con sistemi di accumulo abbinati obbligatoriamente a pompe di calore
  • Installazione di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici, in abbinamento alla sostituzione degli impianti termici.

Da ricordare che per essere ammessi al rimborso, gli impianti devono rispettare specifici requisiti tecnici previsti dal decreto e devono essere inclusi nel “Catalogo degli apparecchi domestici” predisposto dal GSE.

Inoltre, vengono rafforzati gli interventi nel settore terziario, con una visione sistemica che guarda all’efficientamento di interi comparti economici.

Documenti necessari per il Conto Termico 2025

Per presentare la domanda correttamente, occorre predisporre:

  • Scheda-domanda generata dal Portale GSE
  • Attestazione di prestazione energetica (APE) post-intervento (se prevista)
  • Fatture e bonifici parlanti relativi alle spese sostenute
  • Schede tecniche dei dispositivi installati
  • Relazione tecnica dell’intervento
  • Dichiarazione di conformità degli impianti eseguiti
  • Eventuali permessi edilizi, se richiesti

Nel caso di utilizzo di una ESCO o di un EGE (Esperto in Gestione dell’Energia), questi soggetti si occuperanno della raccolta e trasmissione della documentazione, semplificando notevolmente l’iter per il beneficiario finale.

Il termine massimo per l’invio della richiesta è stato esteso a 90 giorni dalla fine dei lavori, offrendo maggiore flessibilità rispetto al vecchio Conto Termico 2.0, che prevedeva solo 60 giorni.

Quanto si può recuperare con il nuovo Conto Termico

Una delle domande più frequenti riguarda l’effettivo beneficio economico derivante dal nuovo Conto Termico. L’incentivo varia in funzione del tipo di intervento, dei costi sostenuti e della tipologia del soggetto beneficiario. In linea generale, il contributo può arrivare a coprire fino al 65% della spesa totale, con possibilità di arrivare anche al 100% per le Pubbliche Amministrazioni in specifici contesti.

Più precisamente:

  • Gli interventi realizzati su edifici pubblici situati in comuni con meno di 15.000 abitanti, scuole e strutture sanitarie pubbliche possono ottenere un rimborso integrale delle spese (100%), secondo quanto previsto dal nuovo decreto in recepimento dell’art. 48-ter del DL 104/2020.
  • Per tutti gli altri beneficiari, il massimo recuperabile resta pari al 65%, ma con una rivalutazione dei massimali unitari rispetto alle versioni precedenti, per adeguarsi ai costi di mercato attuali.

Nel caso di incentivi di importo pari o inferiore a 15.000 euro, il rimborso avviene in un’unica soluzione, entro circa 60 giorni dall’approvazione da parte del GSE. Per importi più elevati, il contributo viene erogato in rate annuali, spalmate su due o cinque anni, a seconda del tipo di intervento realizzato.

Questo approccio flessibile consente di accelerare il ritorno dell’investimento iniziale, rendendo più accessibile anche a privati e famiglie l’adozione di tecnologie energetiche efficienti e sostenibili.

Rispetto ad altri strumenti di agevolazione fiscale, il rimborso non avviene tramite detrazione IRPEF spalmata su dieci anni, ma direttamente sotto forma di bonifico bancario, gestito dal GSE. Questo rende il meccanismo particolarmente appetibile per famiglie, piccole imprese e pubbliche amministrazioni che necessitano di liquidità immediata.

Il via libera del 5 agosto segna così l’inizio di una nuova fase, in cui istituzioni, cittadini e imprese sono chiamati a cogliere un’opportunità concreta per rendere più efficiente il patrimonio edilizio italiano e contribuire alla transizione ecologica del Paese.

Affidati a professionisti certificati e sfrutta al massimo le potenzialità offerte dal nuovo conto energia termico: il 2025 può davvero essere l’anno del cambiamento per la tua casa, la tua azienda e l’ambiente.

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