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Condono fiscale, in arrivo rottamazione liti

Condono fiscale, in arrivo rottamazione liti

Anticipazioni del vice ministro all’Economia sull’arrivo di una sorta di condono fiscale, per ridurre le liti pendenti: una rottamazione dei contenziosi analogo a quello delle cartelle.

Potrebbe arrivare presto un nuovo condono fiscale volto a ridurre le quasi 470mila liti con il Fisco ancora pendenti tra CTP e CTR a fine 2016: una sorta di rottamazione delle liti fiscali analoga alla rottamazione delle cartelle delle somme a ruolo.

La possibile introduzione della definizione delle liti pendenti oltre a deflazionare il carico di contenzioso nei vari gradi di giudizio, potrebbe rendere più equa la rottamazione dei ruoli.

Negli ultimi 15 anni vi sono state almeno altre due disposizioni finalizzate a deflazionare il contenzioso tributario. La più importante è stata varata, insieme ai vari condoni del 2002/2003 (articolo 16 della legge 289/2002), successivamente riproposta, seppure con alcune differenze, nel 2011 dall’articolo 39 del Dl 98/2011. In particolare:

la prima (2002) operava con riferimento a tutte le liti in materia tributaria, in cui fosse parte l’amministrazione finanziaria dello Stato e non aveva limiti di valore definibili;

la seconda (2011), invece, riguardava solo le controversie in cui era parte l’agenzia delle Entrate e riguardava solo le liti cosiddette “minori” di valore non superiore a 20.000 euro.

Le modalità di estinzione, oltre a prevedere per entrambe le definizioni un forfait per importi molto bassi (150 euro per liti fino a 2.000 euro), modulavano l’entità del versamento in funzione del grado di avanzamento del giudizio e del suo esito provvisorio, prevedendo una misura più lieve, nel caso di provvisorio esito favorevole al contribuente (10%), una misura intermedia, nel caso in cui l’organo giudiziario non si fosse ancora espresso (30%) ed una misura più elevata quando, invece, il contenzioso stesse volgendo a favore dell’Amministrazione (50%).

In realtà, quindi, più che di un condono si tratterebbe dunque di una definizione agevolata dei contenziosi, che a quanto pare sarebbe attualmente allo studio del Governo.

Un intervento di questo tipo era già atteso nella delega fiscale, poi però non vi aveva trovato posto. Un semi-condono fiscale, perciò, sulla falsa riga di quello previsto qualche anno fa dal dl n. 98/2011.

A riaprire alla possibilità è stato il viceministro all’Economia, Luigi Casero, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario tributario 2017, che si è tenuta in questi giorni a Roma:

«Per l’abbattimento dell’arretrato stiamo pensando alla definizione delle liti pendenti sulla base dei principi della rottamazione delle cartelle esattoriali», afferma Casero, «con riferimento a tutti i gradi di giudizio».

Sempre in ottica di semplificazione e riduzione dei carichi di lavoro per le Corti Tributarie si starebbe pensando anche ad un ampliamento della mediazione obbligatoria alle cause di importo fino a €50.000.

Obbligo che oggi riguarda solo le cause di importo fino a €20.000 e che prevede il vincolo per il contribuente di presentare reclami all’ente che ha emesso l’atto prima di rivolgersi al giudice.