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NFT, cosa sono e le opportunità di business

Gli NFT sono la tokenizzazione dell’arte digitale!

La tecnologia blockchain ha dunque fatto irruzione sulla scena mondiale come un sistema in grado di garantire fiducia. Il tweet di Jack Dorsey è stato registrato nella blockchain, nessuno può copiarlo, falsificarlo o rubarlo.

Acronimo di Non-Fungible Token, i NFT sono pacchetti di informazioni che rappresentano un oggetto fisico o digitale (un file di un video, di un’immagine o di altro) insieme alla certificazione della sua origine e della proprietà. Vengono definiti non fungibili perché sono unici e non possono essere sostituiti, ma possono essere venduti in cambio di denaro. Inoltre i diritti di proprietà del bene possono essere diversificati e frazionati tra più soggetti.

Queste caratteristiche sono assicurate dall’utilizzo della tecnologia blockchain di Ethereum, una delle più note criptovalute, che supporta lo standard per la gestione delle informazioni utili per lo scambio dei token (nulla vieta ad altre blockchain di implementare una propria versione di NFT). In pratica, sul registro vengono registrate informazioni che non sono alterabili, ad esempio l’autore, l’ora in cui è stato creato il file, le dimensioni, la tiratura, le transazioni precedenti con il prezzo e i compratori.

Possiamo essere certi che si tratti del tweet originario. La blockchain ha acquisito importanza negli ultimi due anni, e il nostro team ha cercato di comprendere meglio il fenomeno, concentrandosi sul modo in cui potrebbe “automatizzare” la fiducia in settori come i servizi finanziari, la gestione e la firma di documenti o l’amministrazione aziendale. Questa tecnologia viene spesso associata alle criptovalute ma, come abbiamo visto, è diventata ora popolare grazie all’uso degli NFT.

Si tratta di token digitali unici e non fungibili, la cui esistenza (e proprietà) è documentata all’interno della blockchain, e nelle ultime settimane sono usciti dallo status di “fenomeno misterioso”, attirando l’attenzione di grandi brand come Nike o Gucci.

Proprio quando pensavamo di essere riusciti a superare l’impasse di spiegare ai nostri nonni cosa significa lavorare con le piattaforme social, ecco che dovremo trovare il modo di raccontare un altro argomento che sta diventando sempre più popolare: gli NFT, e altri “cripto-fenomeni” che stanno coinvolgendo anche i brand e il mondo del marketing – dopo aver scosso quello della finanza.

Ma facciamo un passo indietro, dalla definizione di NFT: Non-Fungible Tokens. Non-fungible significa, essenzialmente, che si tratta di un qualcosa di unico – insomma, il corrispettivo digitale di un’opera d’arte.

Per NFT si intende qualsiasi tipo di contenuto che possa essere digitalizzato: video, musica, GIF, oggetti 3D, immagini, giochi, testo, meme, o anche un tweet, ad esempio.

Jack Dorsey – co-fondatore e CEO di Twitter – ha messo in vendita il suo primo tweet per $2.5 milioni (l’intera cifra sarà donata in beneficienza)

Questi contenuti digitali sono raccolti all’interno della blockchain, che – per sua natura – permette a chiunque di vedere a chi appartiene il token (o di mostrarne la proprietà, proprio come quando si invita qualcuno a vedere la propria collezione di opere d’arte – no, non è il mio caso, ma rende l’idea).

Esiste un mercato decisamente attivo, e in crescita verticale dove le persone possono vendere o comprare NFT.