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Resto al Sud 2019: accesso anche ai professionisti

Ampliata la platea dei fruitori dell’incentivo Resto al Sud con l’innalzamento del limite di età di 10 anni e il via libera alle attività professionali: le novità della Legge di Bilancio 2019.

Resto al Sud

L’incentivo Resto al Sud è dedicato ai giovani che vogliono restare o tornare nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia e concede loro agevolazioni a copertura del 100% delle spese: 35% di fondo perduto e 65% di finanziamento bancario garantito dal Fondo di garanzia per le PMI e coperto, per gli interessi, da un altro contributo. L’importo va da 50.000 euro per le iniziative presentate da un unico soggetto a 200.000 euro per le ipotesi di associazione tra più soggetti.

Novità della Legge di Bilancio

La modifica introdotta dalla Legge di Bilancio 2019 riguarda i commi 2 e 10 dell’articolo 1 del dl 91/2017 (disposizioni urgenti per la crescita economica nel mezzogiorno), convertito con modificazioni dalla legge 123/2017, rispettivamente ampliando la platea fino ai 45enni (invece dei soli giovani di età compressa tra i 18 ed i 35 anni) ed eliminando le parole “libero professionali” tra le attività escluse dalla misura. Le domande, che finora potevano essere presentate dalle imprese individuali, le società di persone, le società di capitali e le società cooperative, ora possono quindi essere inoltrate anche dai professionisti.

Secondo quanto previsto dalla Legge di Bilancio tali estensioni non comportano nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica e la misura continua a provvedersi nel limite delle risorse di cui al dl 91/2017, rispetto alle quali con delibera Cipe n. 74 del 7 agosto 2017, sono stati assegnati 715 milioni di euro a valere sulle risorse del Fondo sviluppo e coesione (Fsc) 2014-2020.